India
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Motto: Il motto dello stato | |||||
Denominazione ufficiale: | Repubblica Indiana | ||||
Inno nazionale: | .. | ||||
Lingua ufficiale: | hindi | ||||
Capitale: | Nuova Delhi | ||||
Forma di governo: | Repubblica federale | ||||
Attuale capo di stato: | |||||
Attuale premier: | Manmohan Singh | ||||
Continente: | Asia | ||||
Superficie: - Totale - % acque | 8a 3.287.590 km² 9,6% | ||||
Abitanti (stima del luglio 2003): | 1.049.700.118 2a | ||||
Densità: | 319,3 ab/km2 | ||||
Festa Nazionale: | 26 gennaio, Giorno della Repubblica | ||||
Indipendenza: | 15 agosto 1947 dal Regno Unito | ||||
Valuta: | Rupia indiana (INR) | ||||
Sigla automob. intern: | XXX | ||||
Fuso orario: | UTC+/-0 | ||||
TLD: | .in | ||||
Prefisso telefonico:
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La Repubblica indiana uno stato (3.287.590 km², 1.049.700.118 abitanti (stima luglio 2003), capitale Nuova Delhi) dell'Asia. Comprende la gran parte del subcontinente indiano ed la seconda nazione pi popolosa del mondo dopo la Cina, e la pi grande democrazia, con pi di un miliardo di cittadini che parlano pi di un centinaio di lingue.
Confina a nord con Bhutan, Cina, Nepal e Pakistan; ad est con Burma e Bangladesh; a sud con l'Oceano Indiano ed il Golfo del Bengala; ad ovest con il Pakistan e il Mare d'Arabia.....
L'India una repubblica federale.
La lingua ufficiale l'hindi.
Già sede di insediamenti nella preistoria, culla della civiltà nell’età mesopotamica, i primi testi scritti – i Veda – risalgono al primo millennio avanti Cristo. Meta pi volte di invasioni di popoli dell’Asia centrale, tra dominazioni indigene e di origini mongole e cinesi, fu ignorata dai popoli europei fino a quando, intorno al secolo XVI, con lo sviluppo delle rotte commerciali, venne a costituire una fonte di ricchezza per le compagnie, come quella “delle Indie Orientali”, che trattavano lo scambio di merci, in particolare tessuti e spezie.
Di importanza strategica cruciale durante il colonialismo, l’India fu assoggettata alla corona britannica per circa un secolo tra il 1858 e il 1947, anno in cui ottenne l’indipendenza dopo pi di mezzo secolo di lotte e rivendicazioni, che recano l’impronta di grandi personalità quali M. Gandhi.
Con l’indipendenza fu sancita dalla Gran Bretagna la divisione politica e territoriale tra India e Pakistan, assegnando alla prima le regioni a maggioranza ind, al secondo quelle in prevalenza musulmane.
Il Bengala e Punjab furono posti sotto la tutela di una commissione britannica, ma ciò non impedì i cruenti scontri tra i fedeli induisti, islamici e sikh che provocarono emigrazioni di massa di milioni individui e centinaia di migliaia di vittime.
Oggetto di dispute e contrasti era ed attualmente il Kashmir, situato al confine tra i due stati.
All’indomani dell’indipendenza il governo di Jawaharlal Nehru intendeva fare dell’India un grande paese industrializzato. Nonostante le condizioni della popolazione non fossero ottimali, nel giro di qualche decennio l’India raggiunse diversi traguardi tecnologici.
Anche durante il governo di Indira Gandhi il paese non cambiò la propria politica economica; fu la prima potenza mondiale non allineata e attraversò con difficoltà la crisi del ‘74.
Il governo successivo, di Rajiv Gandhi, fu impegnato in complicate vicende di politica interna, volto a contenere e gestire le tensioni indipendentiste interne al paese.
Gli anni ’80 e ’90 furono caratterizzati da una forte spinta alla modernizzazione, ma anche da precaria stabilità politica e un alternarsi continuo di governi di coalizione e maggioranze in carica per uno o due anni. Importanti furono gli sforzi per i negoziati col Pakistan, che diedero stabilità economica ai due paesi e costituirono la premessa necessaria per l’afflusso di capitali stranieri.
La politica economica dell’ultimo ventennio caratterizzata da una progressiva apertura dei mercati e riforme economiche, con effetti positivi sulla ricchezza complessiva.
Nel 2000 un negoziato di pace organizzato dal presidente Bill Clinton arrestò la corsa agli armamenti nucleari e favorì, in un clima pi sereno, il dialogo tra i leader dei due paesi.
Nel 2001 e 2002, in misura maggiore dopo l’11 settembre 2001, ripresero gli scontri.
Paese in via di sviluppo, l’India appare come una delle realtà emergenti nell’ambiente economico e politico attuale. Dopo aver adottato le indicazioni della Banca mondiale e dell’organizzazione mondiale del commercio, si trova in una fase di crescita economica. Tuttavia il problema principale rimane quello della redistribuzione, che non permette alla maggioranza della popolazione di usufruire della nuova ricchezza.
Desta preoccupazione anche la sovrappopolazione, legata ad un tasso di crescita che negli anni passati stato molto alto. Gli effetti si vedono nel presente: una densità di abitanti per kmq tra le maggiori del pianeta e una pressante richiesta di cibo, che non sempre possibile soddisfare. La povertà molto diffusa, la speranza di vita modesta, il tasso di istruzione buono ed in forte crescita.
Al livello internazionale pesa il mutevole rapporto con il Pakistan, che ha visto in passato l’alternarsi di conflitti e trattati di pace. Al momento i rapporti tra i due stati sono abbastanza tesi e di tanto in tanto vi sono degli scontri armati tra le frange pi estremiste dell’uno e dell’altro stato.
A causa della vasta superficie, nell’India si riscontrano diversi climi, che vanno da quello monsonico a sud, al temperato a nord.
I problemi legati al clima sono in primo luogo la desertificazione, provocata dalla deforestazione, praticata per la raccolta di legname e per destinare terreni all’agricoltura.
Inoltre vi la minaccia costante del degrado ambientale che si manifesta sotto forma di inquinamento dell’aria e del suolo. L’inquinamento idrico spesso causato dal mancato trattamento delle acque di scolo e dallo scarico dei pesticidi agricoli e rifiuti industriali. L’industrializzazione selvaggia ha provocato nel passato disastri come quello di Bhopal nel 1984.
L’intervento dei monsoni provoca periodiche variazioni di temperatura e piovosità. Si possono distinguere due stagioni: la prima va da giugno a novembre, ricca di piogge, caratterizzata dal monsone di sud-ovest. Un vento carico di umidità proveniente dall’oceano Indiano e dal mar Arabico porta con sé una notevole massa d’acqua e causa abbondanti piogge fino a 1500-2000 mm. L’assenza di questo monsone spesso causa di gravi siccità.
Fin dai primi anni dopo l’indipendenza (1947) l’intervento dello Stato nella gestione dell’economia stato preponderante: il modello stato quello dei piani quinquennali. Fino alla fine degli anni 80, a causa di un’impostazione eccessivamente rigida e autarchica, la crescita stata inferiore a quella dei pi fiorenti paesi asiatici. I dati sulla crescita annuale del PIL mostrano un progressivo incremento, dal 2% degli anni 50, al 6% attuale.
Con l’inizio degli anni 90, l’ingresso nel Wto e la progressiva destatalizzazione, l’India ha inaugurato un periodo di crescita economica. Le strategie applicate e che continueranno ad esserlo (fonte:Banca mondiale), possono essere racchiuse in 5 grandi categorie. La prima quella della privatizzazione delle imprese dello Stato – fino ad ora 34 – e dell’apertura al settore privato, il che secondo le teorie neoliberiste ha l’effetto di snellire la burocrazia, oltre ad alleggerire il bilancio statale.
In secondo luogo, l’apertura al mercato internazionale, che attira investitori e capitali esteri: negli anni 90 la crescita delle importazioni ed esportazione stata all’incirca del 10%. Tuttavia il valore complessivo rimane ben al di sotto degli altri grandi paesi in via di sviluppo, quali Brasile e Cina, rispettivamente con 32 e 40 miliardi di dollari contro i 2,5 dell’India. La banca mondiale sostiene che quella indiana ancora una delle economie pi protette al mondo e che per attrarre investitori dovrebbero essere abbattute le barriere doganali.
La terza riforma urgente la riforma fiscale; infatti i problemi principali sono la corruzione e la scarsezza di bilancio. In quarto luogo la cooperazione delle banche nei prestiti e finanziamenti (anche del deficit statale) indicato come uno dei punti chiave per lo sviluppo del paese: le direttive della Banca mondiale suggeriscono la selettività dei progetti in cui investire.
Lo stesso ente sovranazionale a consigliare di aumentare l’efficienza del governo e promuovere quanto pi possibile il settore privato. Tuttavia quello che sembra essere il problema maggiore l’alto rapporto deficit/PIL - circa 9% -. Poiché finanziato dalla Reserve Bank of India, ciò contribuisce a tenere alta l’inflazione (fonte:Banca mondiale. Per il settimanale Sette del 22 gennaio 2004 l’inflazione del 4,3%). Da non dimenticare il peso del debito estero, equivalente nel 1995 al 38% del PIL.
La grossa pecca del sistema economico attuale l’incapacità di far arrivare la ricchezza alle fasce pi deboli e povere della popolazione, un dettaglio assolutamente non trascurabile. Inoltre si osserva un aumento della disparità dei redditi tra gli stati dell’India negli ultimi 5 anni.
Evoluzione del contributo al PIL:
Storia
In sintesi dalle origini all'indipendenza
La formazione del Pakistan
Nehru, Rajiv e Indira Gandhi
Gli ultimi trent'anni
L'India oggi
Geografia fisica
I Monsoni
Nella stagione fredda, invece, il monsone di nord-est agisce da dicembre a marzo. Il clima solitamente asciutto.Geografia politica
Trasporti
Turismo
Economia
Indicatori economici generici
Struttura dell’economia
1979 | 1989 | 1999 | 2003 | |
Settore primario | 36,8% | 31,6% | 27,7% | 24,9% |
Settore secondario | 25,0% | 27,6% | 26,3% | 26,9% |
Settore terziario | 38,3% | 40,8% | 46,0% | 48,2% |
Il sostentamento di oltre due terzi della popolazione dipende dall’agricoltura, e la maggior parte dei fondi coltivati ha estensioni molto limitate. La coltivazione pi diffusa quella del riso (l’India il secondo produttore mondiale dopo la Cina), seguita da frumento, canna da zucchero, t, cotone e iuta. Molto importanti anche gli ortaggi, sorgo, miglio, mais e orzo. Tra le colture dedicate al commercio vi sono il caucci, caff, semi di lino e arachidi. Ampiamente sfruttati anche i settori della pesca e del legname.
Con pi di duecento milioni di capi, l’India il principale allevatore di bovini, utilizzati come forza motrice nei campi, nella produzione di latte e nella fornitura di pellame. E’ esclusa la macellazione in quanto la religione induista considera l’animale sacro e ne proibisce il consumo di carne.
La Banca mondiale afferma che l’agricoltura soffre di un eccesso di produzione, che causa abbassamento dei prezzi; inoltre mostra una crescita del 3% annua del settore e propone la liberalizzazione.
Povera di petrolio e gas naturale, l’India dispone di ricchi giacimenti di carbone. Sono molto diffuse, per la produzione di energia elettrica, le centrali termoelettriche, che contribuiscono alla produzione dei 4/5 dell’energia totale. Al secondo posto vi sono quelle idroelettriche (17% circa).
L’industria pi sviluppata in India quella siderurgica e tessile. In forte crescita quella automobilistica e farmaceutica. Negli ultimi anni hanno acquisito importanza le industrie ad alta tecnologia (aeronautica). La forma pi diffusa la piccola industria a conduzione familiare.
L’India uno dei primi paesi al mondo nella produzione di software. Diffusissimi inoltre i call-center di società occidentali, e back office di banche e assicurazioni.
I principali partner commerciali sono Stati Uniti d'America, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Arabia Saudita e Belgio.
Esportazioni:
Importazioni:
La Banca mondiale, in un’analisi delle priorità assolute per lo sviluppo in India, suggerisce diverse proposte per il contenimento della povertà, lo sviluppo umano, lo sviluppo sostenibile dalla società e dall’ambiente ed, infine, la finanza, il settore privato e le infrastrutture. La prima di queste prevede la fornitura dei servizi di base e l’attuazione di programmi anti-povertà, il risanamento fiscale, la diminuzione del debito pubblico, l’eliminazione della corruzione, incentivi economici, culturali e sociali per gli investimenti.
Per lo sviluppo umano (educazione, salute e protezione sociale) propone l’impegno politico e finanziario, un programma per la partecipazione del settore privato, e osserva la vulnerabilità delle aree rurali alla criminalità, oltre ad un inadeguato sistema di prevenzione dei disastri.
In terzo luogo suggerisce la liberalizzazione dell’agricoltura, sussidi iniziali, investimenti pubblici, lavoro rurale non agricolo, potenziamento dei settori vulnerabili della società.
Infine propone un controllo statale del sistema delle banche, sussidi all’industria dell’energia e denuncia una capacità insufficiente delle infrastrutture, in particolar modo della rete stradale.
L’India il secondo paese al mondo per numero di abitanti. Ciò comporta una forte domanda di alimenti, e rende necessaria una crescita rapida della produzione agricola; infatti un tasso di crescita di 1,5%, applicato ad un miliardo di individui significa 15 milioni di persone in pi ogni anno.
Inoltre i problemi principali della popolazione sono la scarsa disponibilità di acqua potabile, le condizioni igieniche scadenti e l’alto tasso di analfabetismo (in decremento); causati rispettivamente dal forte inquinamento idrico, il ridotto accesso all’acqua e alla rete fognaria, la scarsità di medici e ospedali, la scarsità di strutture scolastiche nel passato.
Tra le riforme prioritarie indicate dalla Banca mondiale vi sono quelle rivolte a migliorare il grado di salute e istruzione della popolazione. E’ la stessa Banca mondiale a suggerire la cooperazione con le comunità locali e le Ong.
Agricoltura e allevamento
Risorse del territorio
Industria e terziario
Commercio
Esportazioni, valore complessivo: 42.295 milioni di dollari
Importazioni, valore complessivo: 50.455 milioni di dollari (differenza: -8.160)
Direttive per lo sviluppo
Popolazione
Percentuali per fasce d’età (tra parentesi il confronto con l’Italia):
Altre:
Sanità
Istruzione
Tasso d’iscrizione dell’età relativa:
Tecnologia
Cultura
Festività
Ambiente
Il 00,0% del territorio totalmente/parzialmente protetto.Flora
Fauna
Arte
Architettura
Pittura e scultura
Letteratura
Poesia
Romanzo
Teatro
Musica
Politica
Personalità della politica
Politica interna
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Bibliografia
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